sabato 25 agosto 2012

Nota n° 9 - sugli abusi Eucaristici

Nota num 9 pagina 17

Non Tradizione 'vivente', (ricorrente ambiguità nell'uso dei termini, suscettibili di interpretazioni plurime) com'è definita dai novatores, dove vivente acquista il significato di mutevole, a seconda della moda del momento, sempre nuova in base ai cri-teri immanentistici antropocentrici e storicistici post-illuministici che si ispirano al sentimentalismo, al romanticismo e forniscono di volta in volta unicamente risposte a domande contingenti, pretendendo di conformare il dogma e la dottrina alle molteplici variazioni del fragile pen-siero umano, anziché ancorarli alla Divina Rivelazione, che ci dona il Soprannaturale: Panem nostrum supersubstantialem...

Il modo di procedere dei “novatores” nell’opera di smantellamento della Fede somiglia in maniera impressionante a quello adoperato dalle multinazionali del consumo. Si indicano i bisogni e le mode, magari prendendole in prestito dal jet-set, e poi si introducno i prodotti facendoli passare per “popolari” e “democratici” nonché moderni. A questo gioco la gente si presta con entusiasmo e con gioia sentandosi gratificata ed al centro del progresso e della storia, inquanto additata come gente di successo e libera (sic). La vicenda della Comunione in piedi e poi sulla mano è un esempio clamoroso di questo modo di agire. Si sono indicate le più varie ragioni per la Comunione in piedi: la sparizione della balaustre (a proposito conosco amici che hanno usato le balaustre per arredare la casa, evidentemente qualcuno le ha vendute), ma allora perché non tornare ad inginocchiarsi nelle poche chiese dove le balaustre ancora resistono? Ma davvero non è possibile inginocchiarsi senza le balaustre ? Un inginocchiatoio non può sostituire la balaustra ? Si è posta la ragione dello “scorciamento dei tempi”, una fila ed in piedi si fa sicuramente prima ma, già lo scriverlo mi fa senso, sono sicuri e “novatores professionisti” che la gente non vuole dedicare 5 minuti in più a N.S.G.C. che per noi ha dato tutto Se Stesso ? Mi viene l’atroce sospetto, scusate la battuta, che i 5 minuti sono lunghissimi quando durante la Comunione siamo costretti ad ascoltare i canti che ci propinano. Anche qui bisogno indotto a prescindere dalla situazione reale, dalle necessità obiettive, e dal pensiero prevalente, penso e spero, dei fedeli. Ma poi, porsi il problema del tempo, quando sempre meno gente frequenta la Messa è mala fede. Poi dalla Comunione in piedi si è passati a quella sulle mani. La ragione ? Ai tempi sentivo parlare di ragioni igieniche (sob?) come se la particola non continuasse a passare per le mani del sacerdote e poi anche in quelle dei fedeli. Ma poi, chi assicura che le mie mani siano più pulite di quelle del sacerdote ? Si passa l’Ostia per due mani anziché una raddoppiando il rischio. Si corre oltretutto il rischio della trafugazione del S.S. Sacramento cosa non solo accademica ma di non rarissimo accadimento. Ma la cosa ancora più grave è che si vorrebbe, erroneamente, tener conto delle esigenze del fedele e non quelle dell’Adorazione e del rispetto per il S.S. Sacramento. Certo fa anche pensare il fatto che il problema sia stato sollevato quando, almeno nel mondo occidentale, le condizioni igieniche erano sicuramente migliorate. Tutte domande legittime, che ogni singolo fedele si deve porre e deve porre all’attenzione della Gerarchia ma che sicuramente non avranno risposta. Sotto tutto questo, è bene sapere, c’è un disegno preciso di origine protestante e massonica (forze presenti all’interno della Chiesa Cattolica): ridurre il Sacerdozio Cattolico ai minimi termini ed il S.S.Sacramento ad un simbolo ininfluente nella vita dei fedeli. Innovazioni quindi fatte senza nessuna necessità vera ma solo per uno scopo ideologico da perseguire.
Altro argomento: la soppressione delle balaustre. Lasciamo perdere, ma non è poco, la salvaguardia del patrimonio artistico. La necessità, il bisogno capziosamente indotto è stato quello della “partecipazione”. Si voleva che il popolo, l’assemblea (altra parola magica) partecipasse attivamente a quello che si compiva sull’altare e si voleva che vi partecipasse non solo in maniera spirituale ma anche in maniera materiale, sembrava che una Messa senza partecipazione non fosse valida, come se potessimo noi, ognuno di noi, aggiungere o togliere qualcosa al Sacrificio dell’Altare. La fine della vicenda, il risultato finale, ma è finale? E’ che si è creata di “professionisti” della Liturgia (io ne ho fatto parte ahimè) senza un minimo di preparazione liturgica e teologica, sostenuta solo dal volontarismo più a briglia sciolta possibile. Contemporaneamente, eterogenesi dei fini, la massa dei fedeli si è sentita sempre più esclusa e ormai vive la Celebrazione Eucaristica nella più completa indifferenza, con una partecipazione spirituale ridotta hai minimi termini. Non è raro vedere gente che parla del più e del meno anche nelle prime “panche” di chiesa. Si assiste ormai alla più completa sfasatura tra il celebrante che quando va bene celebra per se, il gruppetto dei cherichetti o cherichette che girano e parlottano o si fanno scherzi intorno alla Mensa L’insieme dei professionisti che vanno avanti ed indietro in chiesa per le letture, le raccomandazioni, gli annunci, l’offertorio, le preghiere più o meno pubbliche e le spiegazioni di rito quando non fanno anche da direttori di orchestra. Ci sono poi gli schitarratori ed i coristi, che si danno da fare cantando e suonando le cose più improbabili e nuove (mai provate prima) in modo che l’assemblea non possa partecipare ai canti rubando loro, agli strimpellatori, la scena. Per ultimo la massa (si fa per dire) dei fedeli che è presa dai propri problemi e che guarda continuamente l’orologio, magari facendolo notare al vicino, nella speranza che questa domenica il celebrante non si dilunghi nell’omelia sempre piena dei soliti luoghi comuni. Le nostre Liturgie sono spessissimo studiate per compiacere più alla “casta” che a Gesù Cristo. Il popolo dei fedeli, ormai stanco e nauseato, si allontana dalla Messa o se vi partecipa lo fa chiudendosi in se stesso e senza un minimo di entusiasmo. Provate a guardare le facce che escono di chiesa la domenica, si va dal senso di liberazione alla più completa indifferenza e noia. Questo per il Rito senza il Quale noi non saremmo nulla.

3 commenti:

  1. leggendo il ridicolo pretesto di una velocizzazione della somministrazione dell' eucarestia rimanendo in piedi, mi è venuta in mente l' immagine del supermercato, quando la voce squillante di un altoparlante annuncia " Si avvertono i clienti che è in apertura la cassa numeto9" e pensare che a me bambina, mel momento di andare a orendere la comunione veniva una specie di riguardosa paura perchè mi era stato detto che era il corpo di Cristo ed io stavo ben attenta a non sfiorare l'ostia con i denti per paura di farGli male!!!!!!!!!!!!!!

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    1. Giuliana da bambina avevi chiara la realtà dell'Eucarestia, fai du tutto per conservarl, e se puoi cerca di diffondere questo senso di rispetto per il Corpo di N.S.G.C.

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