lunedì 20 agosto 2012

Nota n° 54 - Chiesa prima e dopo il CVII

Nota n° 54 pag 75

il dialogo ad ogni costo. Il dialogo per se stesso non è che un nuovo idolo che allontana dalla Verità e, quindi, dalla propria identità che è quella del Figlio, Verbum et Imago Dei.
Ne abbiamo una evidente riprova nelle parole pronunciate dal Papa al "Mondo della cultura" a Lisbona il 12 maggio 2010:

" Proprio con lo scopo di "mettere il mondo moderno in contatto con le energie vivificanti e perenni del Vangelo" (Giovanni

XXIII, Cost. ap. Humanae salutis, 3), si è realizzato il Concilio Vaticano II, nel quale la Chiesa, partendo da una rinnovata consapevolezza della tradizione cattolica, prende sul serio e discerne, trasfigura e supera le critiche che sono alla base delle forze che hanno caratterizzato la modernità, ossia la Riforma e l’Illuminismo. Così da se stessa la Chiesa accoglieva e ricreava il meglio delle istanze della modernità, da un lato superandole e, dall'altro evitando i suoi errori e vicoli senza uscita. L'evento conciliare ha messo i presupposti per un autentico rinnovamento cattolico e per una nuova civiltà - la "civiltà dell'amore" -come servizio evangelico all'uomo e alla società. "

Ma cosa faceva la Chiesa prima del CVII se non cercava di mettere in contatto il mondo col Vangelo, con Cristo per conventirlo a Lui ? (convertire il mondo a Cristo). Cos’era la Chiesa se non il Corpo Mistico di Lui in missione perenne? I risultati del dopo CVII (risultati in conversioni) sono migliorati oppure il bilancio è ormai del tutto negativo ? Queste domande dobbiamo porcele, debbono porsele … o c’è qualcosa che non sappiamo oppure i conti non tornano … Si è scoperto che il mondo aveva bisogno del Vangelo (di Cristo) solo col CVII ? E c’era bisogno cel CVII per scoprirlo? Ma Lui non ci aveva detto: "Andate per il mondo e predicate il Vamgelo …"? Mi chiedo cosa significa "discernere, trasfigurare e superare le critiche … ". Ma possibile che si debba sempre parlare in "teologhese" in modo che il povero fedele non capisca? O lo scopo è di lasciarsi un margine per poter poi intervenire per piegare il discorso alle esigenze del momento ? Comunque se superare le critiche vuol dire porre rimedio alle situazioni in modo da rintuzzarle (le critiche) da disinnescarle, da renderle non più credibili, vorrei far notare che per quanto riguarda la Riforma e perché no anche l’Illuminismo un Concilio c’era già stato e con risultati direi notevoli, oppure si vuole contrapporre il Concilio di Trento al CVII ? Per quanto mi riguarda, ma oggettivamente vedendo i risultati per la Chiesa, penso che dalla contrapposizione il CVII ne risulta distrutto. Se poi si vuol dire che la modernità, in senso positivo immagino, è rappresentata dalla Riforma e dall’Illuminismo (con tutti i loro frutti) … Dio ce ne guardi … poveri martiri cristiani. Ma se la civiltà dell’amore (minuscolo) è scopo della Chiesa solo dopo il CVII prima cosa faceva la Chiesa ? Non amava, non predicava il Vangelo oppure lo predicava male nel senso di seminare l’odio ? Non predicava Gesù che solo è Amore ? Ho la sensazione che si voglia dire che con il CVII la Chiesa ha cominciato ad accolgliere l’errante insieme all’errore, è terribile dirlo ma accogliere l’errante e l’errore insieme ci esime, esime soprattutto chi ha il dovere di farlo, dal compito di riconoscerlo (l’errore) e di combatterlo per vincerlo con l’aiuto del Signore, ma per far questo occorre aver fiducia in Lui più che nelle nostre forze. Tra l’altro Gesù ha accolto moltissimi erranti (peccatori) ma mai un errore (peccato) . Non si può trasfigurare l’errore col dialogo, Gesù non ha mai dialogato col mondo, molto più semplicemente lo ha salvato (il mondo) offrendo Se Stesso, la Sua Carne, la Sua Morte e Resurrezione. Si è fatto, Lui, salvezza per il mondo, per coloro che Lo hanno accolto; scopo nostro, della Chiesa, del Papa, dei Vescovi è fare in modo di allargare la folla di coloro che Lo hanno accolto, a questo è chiamata la Chiesa e non ad altro. A noi non è richiesto di dialogare ma di predicare il Vangelo (scopo primario) e di convertire, tantomano a noi è richiesto di fare un solo mazzo delle cose buone e quelle cattive. " […] esaminate ogni cosa e tenete ciò che è buono"

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